“Guarda altrove” di Luca Nali
10 Gennaio 2023 2023-07-26 19:56“Guarda altrove” di Luca Nali
In questo momento così particolare, dovremmo tutti ricordare che questa battaglia – perché è di questo che si tratta, un conflitto tra energie – si svolge principalmente nelle nostre menti. Per quanto sia innegabile che siamo sottoposti a specifiche restrizioni della nostra libertà individuale, teniamo sempre presente che prima di tutto, il processo di condizionamento comincia in primo luogo nelle nostre menti e se abbiamo subìto qualcosa che ha condizionato materialmente la nostra vita, c’è il rischio che saremo portati ad assumere una qualità energetica di un certo tipo, che poi andrà ad influenzare la nostra vita futura nella stessa maniera e della stessa sostanza dell’impulso originario ricevuto.
Quando affermo che questa è una battaglia che si combatte nelle nostre teste, non sto dicendo che “loro” fanno delle cose solo a danno esclusivo delle nostre menti – anche se con la tv è proprio così – ma agiscono anche nel materiale, sapendo che quel genere di impulso e di provocazione, finirà per attecchire fino a diventare parte del nostro modo di pensare.
Facciamo un esempio; se adesso decideste di alzarvi in volo semplicemente sbattendo le braccia, riuscireste a farlo per il solo fatto di averlo pensato? E se invece qualcuno vi chiedesse di alzarvi per fare due passi? Sono abbastanza sicuro del fatto che, a meno di impedimenti particolari, la maggioranza delle persone sarebbe in grado di alzarsi per camminare. Quindi, perché in un caso riusciamo nel nostro intento e nell’altro invece no? È ovvio che esistono delle leggi fisiche a cui siamo soggetti, ma dobbiamo sempre considerare che, non avendo mai provato a volare prima d’ora, abbiamo già introiettato nelle nostre convinzioni l’impossibilità di farlo e questo caratterizza tutte le nostre azioni.
La vera frustrazione di base, quella intrinseca, si manifesta ogni volta che decidiamo di voler intraprendere un’azione specifica e subito sentiamo quella vocina interna che ci sussurra: “Non ci riuscirai mai; è impossibile, è inutile che ci provi”.
A questo punto e necessario fare un bel refresh per iniziare a sentire – e a riconnetterci – con il vero motivo per cui viviamo in questo momento e su questo pianeta, e cioè quello di evolvere noi stessi e non certo quello della semplice sopravvivenza, da cui parte il primo elemento di condizionamento. Infatti, quando siamo sottoposti a grosse pressioni esterne, noi ci mettiamo sempre in modalità sopravvivenza… e “loro” lo sanno.
Nei libri del Transurfing – una disciplina che studio e pratico da anni, come molti di voi ben sanno – è narrata la storia dei tre naufraghi che approdano su un’isola. Il primo ad arrivare sulla battigia, commenta: «Sono un naufrago, aiutatemi. La mia barca è affondata e ho bisogno di aiuto». Gli abitanti dell’isola comprendono immediatamente che hanno a che fare con un disgraziato e quindi lo sistemano nella situazione ottimale alla sua condizione. Il secondo naufrago invece dichiara: «Io sono il vostro padrone, il vostro conquistatore e voi siete tutti miei schiavi». Questa volta la reazione degli isolani, di fronte a tanta aggressività, è molto dura e severa. Arrivato il turno del terzo naufrago, una volta messosi in piedi, dichiara: «Salve miei sudditi, io sono il vostro Re». E immediatamente tutti s’inchinano perché è lui per primo a riconoscersi come tale. Può sembrare solo una piccola storiella, ma vi garantisco che nella Storia, quella con la S maiuscola, è proprio così che è accaduto.
Il senso di questo piccolo racconto, anche se molto banalizzato, sottintende che il mondo fenomenico – cioè il mondo di quello che noi percepiamo – è sempre filtrato dalle nostre azioni e reagisce sulla base di quello che noi sentiamo di essere… ed è qui che sta l’inghippo. Molte modalità che stiamo vivendo e manifestando in questo periodo e che abbiamo fatto proprie, non sono il frutto di scelte consapevoli, ma sono indotte scientificamente (ci sono specifici studi sulla psicologia delle folle).
Quando ci dicono che per il bene comune dobbiamo accettare un certo tipo di vessazione, come quando ci fu detto dal governo che «Vi consentiamo di uscire, ma questo non significa che sarà un “Liberi tutti”», le reazioni furono molte e diverse fra loro. «Ma chi si credono di essere?» commentarono alcuni, mentre altri pensarono che se ce l’avevano detto, doveva esserci una buona ragione per farlo. Però ci fu anche chi si fece una grassa risata, ignorando completamente quella indicazione dal sapore vagamente (ma nemmeno troppo) minaccioso.
Spesso, inconsapevolmente, assumiamo degli atteggiamenti che poi reiteriamo nella nostra vita, mentre invece dovremmo di quando in quando, operare un refresh – un reset – del nostro modo di pensare al nostro background e alla nostra storia, per ripartire con basi nuove e un nuovo modo di agire. Per esempio, quello che avrebbero le persone veramente libere, che si sentono davvero libere.
Tutte le sollecitazioni che arrivano dall’esterno con l’intento di destabilizzarci, hanno effetto su di noi solo se ci poniamo (o ci troviamo) sulla loro stessa frequenza e vibrazione. Ma l’aspetto più importante che dobbiamo capire, è che noi rimaniamo incastrati da quei condizionamenti, non solo quando li accettiamo, ma anche quando andiamo contro e reagiamo alle provocazioni. In entrambi i casi, ne rimaniamo incastrati.
Nel famoso romanzo “Il gattopardo”, è diventata famosa la frase che recita quanto segue: “Bisogna che cambi tutto per non cambiare niente”. Cioè a dire che a volte è necessario cambiare le apparenze per far sì che all’interno del Sistema, rimanga tutto uguale a prima. Nella politica italiana (ma forse mondiale), non è cambiato nulla da allora.
Oggi abbiamo un nuovo capo del governo, ma di fatto l’Agenda da seguire è rimasta la stessa. I politici sono sempre più dei burattini “usa e getta”; finito il compito di uno, ormai screditato, si passa a quello successivo che è una semplice continuazione di quelli che lo hanno preceduto.
Quindi non dovremmo focalizzare la nostra attenzione e la nostra energia su questi finti cambiamenti esterni, ma diventare invece consapevoli del fatto che in definitiva ci troviamo qui per fare una fantastica e ricca esperienza.
Ma il sistema, per quanto ottuso, è anche molto furbo ed è sempre pronto a offrire delle “nuove soluzioni” per chi non si accontenta più dello scenario ufficiale. Ed ecco quindi spuntare alla bisogna il nuovo salvatore della patria o addirittura dell’intera umanità – come per esempio certi importanti presidenti di certe potenze straniere – ma anche questo è un atteggiamento da schiavi. Perché avere il finto privilegio di scegliersi il padrone, non è e non sarà mai una prerogativa degli Uomini liberi.
Non sto dicendo che non possano anche arrivare dall’esterno delle situazioni a noi favorevoli (o più favorevoli), ma ciò non cambia il fatto che dovremmo essere noi a vivere già adesso da anime libere, indipendentemente da quello che potrà o non potrà arrivare dall’esterno. E allora saremo veramente in grado di prendere il meglio dalle situazioni nuove che potranno prospettarsi all’orizzonte e di contro accettare solo il minimo indispensabile delle provocazioni che il Sistema ci lancia, preoccupandoci in primo luogo di concentrarci sulla nostra vita: quella vera.
Personalmente sono state tante le circostanze in cui ho capito quanto fosse importante fare una scelta che andasse proprio in questa direzione.
Tanto per farvi un esempio, qualche giorno fa mi trovavo nel bar della mia zona per fare colazione e ovviamente non indossavo alcuna mascherina. Quella mattina mi sentivo particolarmente infastidito dalla situazione generale – sono un essere umano anch’io – e quindi, quando ho visto entrare due agenti delle forze dell’ordine, mi sono avviato all’uscita senza indossare la mascherina, come invece sarebbe stato obbligatorio fare.
Il mio intento non era quello di provocare, ma anche se avevo notato i loro sguardi, non hanno mosso alcuna obiezione al mio comportamento. L’unica cosa che mi interessava in quel momento, era potermi comportare da persona libera, perché ritenevo assurda quella imposizione.
Estratto da Infiniti percorsi di Luca Nali
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__infiniti-percorsi-luca-nali-libro.php?id=209050
Related Posts
La Reincarnazione è una trappola? di Ensitiv- 2 minuti di lettura tempo
Pillola Rossa – Webinar gratuito
“Scrittura Persuasiva” di Dario Morandi – 2 minuti di lettura tempo
INTESTINO LIBERO di Sonia Cabiaglia – 2 minuti di lettura
Le Campane Tibetane – Luca Nali – 2 minuti di lettura
Il Transurfing. di Luca Nali – 2 minuti di lettura
Perché non faccio più video sulla vera storia dell’umanità. di Luca Nali 2 minuti di lettura
SIAMO INTRAPPOLATI IN ALTRE DIMENSIONI Vi dico come uscirne – 2 minuti di lettura
LA CATENA PSICOLOGICA (questo articolo non è per tutti) 3 minuti di lettura
Categorie
Archivi
Comments (2)
Miguel Ángel Guevara
Grazie per permettermi leggere questo passaggio del tuo libro ….che prima o poi aqcuistare sensaltro …..🙏…
Sara Gozzi
ciao Miguel, grazie a te! ❤️