“La narrativa della vita” di Luca Nali
26 Gennaio 2023 2023-07-26 19:54“La narrativa della vita” di Luca Nali
Si chiama “bias di conferma” quello che in psicologia indica un fenomeno cognitivo umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite. Vale a dire che la nostra struttura mentale ci porta spesso ad assumere delle posizioni specifiche che abbiamo costruito nel tempo, in modo che vadano sempre a confermare la nostra esperienza passata.
Il nostro cervello e “naturalmente” conservativo e quindi tendenzialmente preferiamo adottare pensieri e concetti gia conosciuti, in modo da non dover spendere troppa energia.
Un esempio e dato dal fatto che ci sono molti piu fruitori del cinema, che lettori. Per guardare con piacere un film ci viene chiesto di attuare un meccanismo conosciuto come “sospensione dell’incredulità”, cioe spegniamo il cervello e ci facciamo catturare da quello che stiamo vedendo. Mentre invece l’atto della lettura, ci impegna a doverci mettere del nostro e immaginare quello che non viene detto per visualizzare quello che le parole scritte ci suggeriscono. Sono due attivita mentali molto diverse.
Il risultato di questi meccanismi – che chi gestisce la societa, conosce molto bene – e che se quello che ci viene detto (per esempio dagli organi d’informazione ufficiali), si incastra piu o meno bene con quello che gia conosciamo e abbiamo gia appreso da altri, saremo piu facilmente portati a crederci. E anche quando facciamo delle ricerche indipendenti, tendiamo a cercare prevalentemente argomenti che siano il piu possibile vicini al nostro pensiero consolidato.
Quello che definiamo cultura, nei fatti non e altro che una serie di credenze, gia pensate da altri, che noi abbiamo a disposizione e che accettiamo. Ma non sono mai pensieri nostri, sono solo acquisiti e accettati come validi, per comodita… e raramente sono messi in discussione.
Ora come ora si sta alterando un certo campo magnetico e stanno succedendo cose davvero pazzesche; ricevo di continuo mail dai contenuti incredibili, che ricordano gli scenari che abbiamo visto nel famoso film The Matrix: oggetti che spariscono, deja vu, Mandela effect e tante altre situazioni alquanto sconcertanti.
Come molti miei follower sanno, pratico giornalmente un tipo di meditazione di mia invenzione e credo che sia importante dotarsi degli strumenti necessari affinche ognuno possa trovare la sua propria forma di meditazione, la propria via per attingere ai mondi sottili e a ciò che generalmente ci risulta invisibile.
Infatti la meditazione non deve essere per forza di cose quella classica, con le gambe incrociate nella consueta posizione del loto, ma ne esistono di moltissimi generi diversi. Per esempio possiamo citare la c.d. “walking meditation”, che funziona molto bene quando e praticata in solitudine, in mezzo alla natura e su terreni sconnessi; questo perche a causa delle irregolarita del terreno, siamo costretti ad adattare il nostro passo alle imperfezioni che incontriamo e mantenere la concentrazione su quello che stiamo facendo, anziche divagare sui prossimi appuntamenti di lavoro, o sulle prossime bollette da pagare. Inoltre, trovarsi in ambienti naturali, rilassa la mente e ci aiuta ad ossigenare il cervello; e un’ottima palestra per i due emisferi cerebrali (il destro, piu propenso alla creativita e ai sentimenti; e il sinistro, piu propenso ai pensieri logici e alla razionalita) perche questa attivita spinge le due parti ad unirsi, quando non riescono piu a lavorare in parallelo. Tutto questo può diventare una grandissima fonte d’ispirazione.
La mia personale forma di meditazione, che ho ribattezzato “Second life”, l’ho praticata a lungo utilizzando i suoni a 432 Hz, ora invece mi faccio accompagnare dal suono del tamburo oceanico, uno strumento che simula alla perfezione il suono del mare… ed e sempre un’esperienza fantastica. Quando mi immergo nella mia second life, mi stacco completamente dalla condizione del mondo esterno e mi perdo in questa “realtà alternativa”, nella quale posso anche fare domande e cercare risposte per la mia vita. Ma non e sempre uguale, a volte arrivano delle informazioni e a volte non
succede nulla, mentre altre volte invece rivivo sogni ed esperienze gia fatte. In ogni caso, sento sempre che qualcosa e accaduto… come in un’esperienza che mi e occorsa di recente.
Io svolgo sempre la mia pratica nella mia stanza che e insonorizzata, così da potermi isolare da eventuali disturbi o distrazioni esterne che di sicuro mi farebbero perdere la concentrazione e riportarmi “da questa parte”. Ebbene, nel corso di una delle mie ultime meditazioni, mi trovavo in uno stato di profonda rilassatezza, ero tranquillo e conscio del fatto che in quel momento non ci fosse nessuno con me in quella stanza. A un certo punto mi sento toccare una spalla, in modo leggero e delicato, come farebbe la mano di una persona anziana, o almeno io l’ho immaginata così. E ho percepito un infinito amore, come a volermi comunicare che “È tutto a posto, va tutto bene. Continua così”. Dopo di che mi sono svegliato ed e sparito quello strano effetto.
La sensazione che ho provato era persino piu vera e piu forte di quella che provo se mi tocco la spalla da solo, e inoltre quel gesto delicato mi ha trasmesso un’immensa gioia e un senso di speranza inaudita. Credetemi, queste cose accadono.
Ho attribuito quel contatto così speciale a mia nonna, con la quale ho sempre avuto un rapporto speciale e importante. Lei per me e sempre stata un grandissimo riferimento, stabile e unico; tra noi c’era un legame di amore puro e quando ho bisogno di sapere qualcosa, mi rivolgo sempre a lei… anche se non risponde tutte le volte. Immagino che anche lei abbia da fare, lì dove si trova.
Ognuno di noi vive una specifica timeline e accumula delle esperienze che chiamiamo vita e sulla base di queste, reagiamo e ci comportiamo. Il limite di questo meccanismo semplice (o semplificato di proposito), e che nella maggior parte dei casi, viviamo e reagiamo sulla base di emozioni e sollecitazioni serviteci – cioe forniteci – da altri. Se poi troviamo (o vogliamo trovare) delle conferme a queste convinzioni, sulla base di queste continuiamo a trarre le nostre conclusioni in un loop senza fine.
La liberta invece inizia quando decidiamo di voler essere noi a essere produttivi, efficaci e creatori di qualcosa. Ma certe esperienze vanno vissute e sperimentate in prima persona e non basta averle studiate o lette, perche così non potreste mai apprezzare i grandi cambiamenti che stanno avvenendo proprio adesso sotto i nostri occhi.
Ma questa linea della vita e valicabile, anche se crediamo che non sia così, perche qualcuno ci ha convinto del contrario: “Sei sempre con la testa tra le nuvole”; “Non sei abbastanza concreto”; “Dovresti essere più efficace, sei troppo distratto”. La verita e che con queste frasi, cercano unicamente di rafforzare al loro visione della vita.
Purtroppo però la massa si lascia frenare da quelle convinzioni limitanti e indotte che gli sono state inculcate nella testa fin dall’infanzia e si persuade del fatto che la linea che separa la nostra realta da altre realta piu sottili e superiori, sia invalicabile. Ma andare oltre quelle line e assolutamente possibile – ora piu che mai – perche le vibrazioni sono molto alte.
Spesso le persone cercano da altri, e quindi all’esterno, quelle informazioni sulla loro vita e sul loro futuro, che gli servono per avere delle rassicurazioni perche ne sono spaventate. Non e che questo sia sbagliato in senso assoluto, ma la vera emancipazione si manifesta quando comprendiamo due cose fondamentali. La prima e che non ci si libera in massa (abbiamo vissuto in solitudine la nascita e vivremo in solitudine il trapasso) e la seconda e che nessuno compie uno sforzo consapevole per inventare qualcosa di strano e originale per andare oltre il piano materico e formulare quelle domande straordinarie, delle quali tutti vorrebbero ascoltare le risposte.
Quando si parla di archivio akashico o di fonti alternative, s’intendono tutti quei luoghi ai quali e possibile accedere alterando il nostro campo magnetico e vibrazionale, che naturalmente non può essere lo stato ordinario nel quale ci troviamo. I metodi sono tanti, dalle tecniche di respirazione alla meditazione.
Per esempio, possiamo alterare il nostro sistema percettivo anche semplicemente guardando alle cose. Quando guardiamo qualcosa, in condizioni ottimali, l’occhio tende sempre a mettere a fuoco
l’immagine, ma se voi andate oltre questo fuoco possono succedere delle cose diverse.
Potete provare, anche adesso, a mettere in pratica una tecnica Essena da praticare in coppia: mettetevi uno di fronte all’altro e portate lo sguardo al sesto chakra, alla ghiandola pineale; puntate lo sguardo e, evitando di sbattere gli occhi, mantenetelo su quel punto. Quando cominciate a provare fastidio, perche non riuscite piu a mettere a fuoco, insistete e vedrete apparire, nel volto dell’altra persona, volti che non avevate mai visto prima.
Nel momento in cui compaiono queste immagini, con tutta probabilita sgranerete gli occhi cercando di ricondurre l’esperienza che state vivendo al vostro background e a quanto avete gia acquisito.
Ma se andate oltre questo passaggio, se rimanete vigili e concentrati consentendo l’alterazione ottica, vedrete altri volti. L’ho sperimentato io stesso nel mio studio.
Gli Esseni sostenevano che quei volti fossero riminiscenze di vite passate.
Considerate però, che anche gli scritti Esseni in nostro possesso oggi, sono stati manipolati, quindi mi limito a riportarvi la tecnica senza alcuna pretesa di veridicita.
Nel momento in cui desideriamo sapere o vedere alcune cose, informarsi va benissimo; ciò nonostante considerate anche che e possibile alterare il campo percettivo. Soprattutto in questo momento storico.
Anche molte delle persone che vivono quest’ultimo periodo con apparente maggior consapevolezza, consci di quanto conoscono, si fanno forti, ma si parla sempre di vita narrata in questo spazio, una vita vissuta nella medesima area.
In una famosa immagine medioevale e raffigurata una volta celeste con il sole, la luna, le stelle e i pianeti, all’interno della quale sta un uomo che a carponi, si sporge con la testa fuori dalla cupola.
Questa immagine sta a significare che, anche se il corpo può rimanere nella materia, la mente e la dimensione cognitiva dovrebbe essere portata fuori da questo spazio, o per meglio dire, oltre. Detto in poche parole, occorre essere folli.
Se vi circondate sempre di persone particolarmente concrete o razionali, sara molto difficile che accada qualcosa di speciale e fuori dall’ordinario perche in qualche modo esse condizioneranno e limiteranno le vostre percezioni, ma se deciderete di trascorrere momenti in totale solitudine, anche in citta – ma nel verde, sara piu semplice – potrete sperimentare esperienze straordinarie.
Quando altero il mio campo visivo, percepisco cose che in una condizione ottica ordinaria non potrei vedere o scorgere, eppure esistono.
Giuliana Conforto, grandissima scienziata che apprezzo infinitamente, ha detto che interagiamo con lo 0,05% di tutto quanto esiste su questo pianeta e in questo spazio energetico.
Provate a indagare, a fare domande, ad andare oltre quanto gia sapete; v’invito inoltre a non fissarvi eccessivamente sugli elementi conoscitivi narrati da altri, ritenendoli attendibili e di riferimento. Personalmente quando desidero qualcosa di assoluto, un elemento che determini una sicurezza per la mia vita, devo sempre andare oltre.
Per allenare la vostra percezione ottica, potreste per esempio usare uno stereogramma e puntare lo sguardo e la vostra attenzione focale all’incirca a 20/30 cm oltre l’immagine. Quando l’ho fatto anch’io la prima volta, ho osservato l’immagine per alcuni minuti: ed ecco che, come per magia, mi e comparsa l’immagine in 3D raffigurata nel quadro.
I tempi e le modalita, come e giusto che sia, non sono uguali per tutti: qualcuno non vede nulla nonostante ci provi e ci riprovi, altri invece vedono l’immagine un po’ sfocata, e qualcun altro invece la vede molto chiaramente.
Una mia amica (che ringrazio per la dritta), mi ha consigliato di focalizzare prima lo sguardo sullo schermo nero e poi di puntarlo sull’immagine, fissando una zona ben precisa e a quel punto – mi ha scritto – comparira l’immagine.
Questo esercizio e un modo per iniziare a vedere l’aura, per riuscire a vedere oltre il campo ottico e allenare l’occhio a cambiare la frequenza.
Tratto da “Infiniti Percorsi”
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