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“Scrittura Persuasiva” di Dario Morandi – 2 minuti di lettura tempo

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“Scrittura Persuasiva” di Dario Morandi – 2 minuti di lettura tempo

Chi più chi meno, tutti sappiamo parlare, magari in modo molto semplice e basico, ma sostanzialmente tutti siamo in grado di farci capire e comunicare alle persone che abbiamo intorno quelle che sono le nostre intenzioni per dire cosa vogliamo fare o cosa vogliamo ottenere.

Ma sappiamo scrivere in modo altrettanto efficace? Ne siamo capaci?

Ora, prima di rispondere a queste domande, dovremmo innanzitutto comprendere quanto davvero può esserci utile o quanto può essere importante per la nostra vita, apprendere i segreti di questa meno nota forma di comunicazione.

La realtà è che questa sottovalutata conoscenza potrebbe risolvere molte più situazioni determinanti nella nostra vita, di quante saremmo portati a pensare o credere. Faccio degli esempi banali: una tesi di laurea, un tema scolastico, una lettera di presentazione per ottenere quel posto di lavoro al quale ambiamo da tempo; una candidatura per una promozione; un bisogno importante di chiarire delle divergenze o degli equivoci con il/la partner, con il datore di lavoro, con un collega, un amico/amica… e tante altre situazioni.

Nella mia esperienza non solo di romanziere ma anche di scrittore e ghostwriter, mi sono reso conto che sono davvero poche le persone che sanno scrivere e il motivo di questo è che nessuno si è mai preoccupato a scuola di insegnarci i trucchi per sviluppare uno stile di scrittura che sia non solo bello ed elegante, ma anche efficace.

Certo, ci viene insegnata la grammatica di base e più o meno le regole della sintassi, ma quasi mai ci viene insegnato il fascino, la bellezza e anche la potenza di uno scritto ben congegnato e sapientemente costruito.

Non tutti condividono questa mia visione, ma per la mia esperienza, la comunicazione scritta è molto più potente ed efficace della comunicazione parlata; questo per una prima e basilare questione di velocità… sia in entrata che in uscita.

Mi spiego meglio, portando la tua attenzione su due aspetti principali: 1) per quanto noi si stia attenti durante una qualsiasi presentazione e per quanto il nostro canale d’ingresso delle informazioni sia quello auditivo (in preferenza a quello visivo o cinestetico), dal momento che registriamo una certa informazione, non abbiamo il tempo e lo spazio per soffermarci su quello che abbiamo appena ascoltato perché la nostra attenzione è immediatamente catturata dalle informazioni successive che magari ci arrivano pochi secondi dopo. Questo è per esempio il motivo per cui di sovente un libro ce lo gustiamo molto di più del film che ne è stato fatto.

La fruizione di un film è sempre passiva perché l’audio e il video ci danno già tutte le informazioni che ci servono, mentre invece un libro ci chiede di “metterci del nostro” e se lo scrittore è abbastanza bravo, siamo invitati (anche se non ce ne accorgiamo coscientemente) a riempire le zone d’ombra con la nostra fantasia e con il nostro bagaglio di conoscenze, rendendo di fatto quella storia molto più potente e capace di conquistare la nostra attenzione. 2) il secondo aspetto che rende la comunicazione scritta molto potente ed efficace, è che ci permette di scavalcare l’irruenza spesso incontrollabile della nostra mente emotiva (sistema limbico) e gestire una situazione potenzialmente determinante ed evitare così di dire cose che magari non pensiamo per davvero. Quante volte ci è capitato nella vita di lasciarci andare durante una discussione a esternazioni inappropriate e di cui poi ci pentiamo amaramente? Quante volte ci troviamo a renderci conto che siamo dispiaciuti per una reazione che avremmo voluto evitare?

“Scusami, non intendevo dire quelle cose, ma in quel momento non ero in me”.

Questa non è una bugia, davvero ci capita spesso che durante una discussione accesa e preda delle emozioni forti, non siamo in grado di controllarci… precludendoci così la possibilità di essere molto

più efficaci nella nostra azione.

La SCRITTURA PERSUASIVA ci fornisce questa capacità e questa possibilità (tra le altre cose) perché ci permette di prenderci il nostro tempo, di gestire le nostre emotività e per capire come le parole possono essere davvero potenti e persino determinanti per molti momenti della nostra vita; molto di più di quello che saremmo disposti a riconoscere.

Ognuno dei successivi appuntamenti di questo webinar, sarà corredato da un esercizio pratico che poi verrà analizzato e potenziato nella puntata successiva… ma prima dei saluti voglio offrirti subito un esempio pratico in questo breve articolo di presentazione.

Prendiamo in esame le due seguenti frasi:
A) Ma di questo ne parleremo dopo (o “in seguito”). B) Ma di questo ne parleremo più avanti.

Sostanzialmente il significato non cambia, ma se dovessi scegliere, secondo te, quale potrebbe essere potenzialmente la frase più efficace?

Se hai risposto B, è la risposta giusta.

In realtà non esiste davvero una risposta giusta in senso assoluto e una risposta sbagliata in senso assoluto e anche la versione dell’esempio A funziona ugualmente. Diciamo che è più un fatto di sfumature, sensibilità e persino sonorità.

Non è facile da spiegare perché ci stiamo addentrando sul terreno delle percezioni e queste in qualche modo cambiano da persona a persona. Ma io credo che certe leggi siano universali (o per lo meno comuni alle persone che condividono una stessa lingua).

Prendiamo ad esempio un’opera immortale come “La divina commedia” di Dante Alighieri; in quel testo non c’è una singola parola che sia fuori posto e tutto è stato pensato, studiato e organizzato con una precisione millimetrica.

Se avessi scelto “ne parleremo dopo” o “in seguito”, quella promessa avrebbe avuto un carattere assolutamente astratto e a cui dare istintivamente poca fiducia. Magari non a livello conscio, ma internamente una vocina forse ci avrebbe sussurrato, “Dopo, quando? In seguito, quando?”. Al contrario invece, quel “più avanti” ha caricato la frase di una sua precisa collocazione quasi “geografica”.

Più avanti significa che sicuramente a un certo punto del nostro scritto troveremo quel contenuto; certo, non sappiamo se lo troveremo tra due righe, tra due paragrafi, tra due pagine, tra due capitoli o anche di più, ma siamo certi che a un certo punto lo troveremo.

Prova a immaginare questa situazione; chiedi a un passante dove si trova un certo negozio e lui (o lei) ti risponde semplicemente “dopo”, oppure “in seguito”. Non suona tanto affidabile, vero? Mentre certamente saremo più tranquillizzati da un rassicurante “più avanti”… magari con il braccio che ci indica anche la direzione da seguire.

Capisci quello che voglio dire? Spero di sì. Perché poi la matematica certezza di essere capiti non ce l’avremo mai, ma almeno possiamo avvicinarci a una buona percentuale di centri.

Ebbene, questa serie di appuntamenti saranno imperniati sull’importanza delle parole e ne potranno beneficiare non solo gli aspiranti scrittori, ma tutti. Perché la scrittura è davvero un mezzo potente per focalizzare i propri pensieri e quando sono chiari i nostri pensieri, sono chiare anche le nostre “diapositive” e i nostri obiettivi.

Dario Morandi


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