“VORREBBE TAGLIARE GLI ALBERI IN CITTÀ?” – Domande da fare al Generale dopo aver letto il suo libro – di Dario Morandi
24 Agosto 2023 2023-08-24 22:42“VORREBBE TAGLIARE GLI ALBERI IN CITTÀ?” – Domande da fare al Generale dopo aver letto il suo libro – di Dario Morandi

“VORREBBE TAGLIARE GLI ALBERI IN CITTÀ?” – Domande da fare al Generale dopo aver letto il suo libro – di Dario Morandi
Prima di procedere punto per punto con la mia analisi, è necessario un breve disclaimer: queste che seguono sono mie considerazioni del tutto personali su un testo che non mi interessava minimamente leggere; se e non fosse stato per un messaggio vocale di mio cugino Mauro e la conseguente Live sul canale di Luca Nali, sicuramente non lo avrei letto.
Ciò detto sono però contento di averlo fatto, se non altro per aver avuto conferma di certe mie sensazioni… che non nego possano aver influenzato il mio giudizio, ma in ogni caso certe cose che ho letto, per me aberranti, sono lì nero su bianco e io non mi sono inventato nulla.
Un’ultima cosa; questo non è un vero e proprio articolo, ma una sorta di analisi sotto forma di domande (quelle che avevo preparato per la Live con Luca e Mauro) relativamente al libro di Vannacci e che per ovvie ragioni di tempo, è stato possibile proporre solo in parte. Ora possiamo procedere.
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Ho trovato molto interessante il disclamier iniziale del libro, dove l’autore si dissocia da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione dei contenuti del libro. Ora quindi mi sorge un dubbio: se il libro è auto prodotto, difficilmente ci si attende un’attenzione mediatica importante, ma in questo caso Vannacci sembra sapere in anticipo tutto quello che sarebbe accaduto dopo. Tu ti sei dato una risposta in merito?
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Tra l’altro lui è un Generale dell’Esercito Italiano e quindi i casi sono due: o è parecchio ingenuo oppure lui era già consapevole di tutto quello a cui sarebbe andato incontro. Insomma, non mi sembra un libro scritto “così tanto per”, ma una precisa operazione mediatica. Credi che ci possa essere qualcosa di vero in questa analisi?
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Nell’introduzione fa riferimento ad una non meglio precisata “minoranza di delinquenti”: tu hai idea a chi volesse riferirsi?
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Nel libro si denunciano anche cose condivisibili, ma lui è stato ed è un servitore di quel Sistema che sta criticando e che gli ha dato da vivere. Non ci vedi una contraddizione in questo?
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A un’analisi superficiale, si potrebbe pensare che Vannacci possa essere adottato come il nuovo paladino della verità, e infatti, come da copione, dice alcune cose persino giuste e condivisibili; pur tuttavia nel primo capitolo intitolato “Buonsenso”, si scaglia apertamente contro tutte quelle tematiche considerate “Complottismo”, comprese le denunce a famigerati “patogeni” mai isolati, a farmaci/sieri sperimentali e a viaggi lunari quanto mai dubbi. La domanda quindi è lecita: non è che ci troviamo di fronte al solito gate keeper o all’eroe fabbricato a tavolino e con la data di scadenza tipica dell’Usa e getta?
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Vannacci insiste molto sull’importanza della voce della maggioranza e delle storture del Sistema sempre in cerca del consenso da parte delle minoranze; ma sempre nel Capitolo 1, Vannacci non dimostra molto rispetto verso le motivazioni degli Astensionisti, che pure sono stati la maggioranza alle ultime chiamate alle urne: non ti sembra questa una posizione poco coerente?
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E aggiunge “Se non ti occupi di politica, la politica si occuperà di te”. Cosa vorrebbe significare, che volente o nolente siamo tutti obbligati ad accettare un Sistema di cose indipendentemente da quello che ci vuole offrire? Non mi sembra molto in linea con i suoi ideali di libertà!
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Secondo Vannacci, in un paese civile si vorrebbe che fosse la maggioranza a decidere e la minoranza adeguarsi di conseguenza: non ti sembra un po’ semplicistica come posizione? Insomma, lo sappiamo tutti che spesso (per non dire sempre) la maggioranza è tale solo grazie a un sistema di corruzione e manipolazione del consenso.
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Ho avuto spesso l’impressione che Vannacci, a fronte di considerazioni all’apparenza corrette e condivisibili, tenda a “buttare l’acqua sporca con tutto il bambino”. Non è che siccome molti pacifisti/ambientalisti/naturalisti sono dei fanatici esagitati, tutta l’idea del rispetto della natura (spessissimo violentata dalla società moderna), sia da rigettare in toto, anche perchè sia i nativi americani che decine di altre culture umane hanno vissuto in perfetta simbiosi con l’ambiente e la natura per secoli, dimostrando che è possibile.
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Se la maggioranza ha sempre ragione, allora perchè insistere con i lavori in Val di Susa?
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Addirittura Vannacci se la prende con gli alberi di grosse dimensioni presenti nelle città, come se fossero gli alberi il problema e non le cementificazioni criminali che tolgono sempre più verde. Non è che è anche a favore del 5G?
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Per Vannacci, inoltre, la soluzione al grande caldo estivo, sarebbe quella di, testuali parole, “lavorare di notte”. Insomma, sinceramente non mi sembra che ci troviamo di fronte a uno statista sopraffino.
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Vannaci è apertamente favorevole agli OGM e lo dichiara più volte nel suo libro (senza mai citare per altro la MONSANTO): ma siamo sicuri che lui sappia di cosa sta parlando?
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La soluzione per Vannacci non è cercare di ripensare a una società con regole diverse, ma adattarci volenti o nolenti a quella attuale e prendere le necessarie misure di adattamento per poter continuare a viverci. Insomma, non mi sembra proprio quel paladino delle libertà che in molti oggi vogliono dipingere. Io personalmente non ho bisogno di leader, ma se dovessi sceglierne uno, lo pretenderei un po’ più illuminato di questo qui.
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A un certo punto del suo libro cita l’OMS dicendo che “non è una congrega di capitalisti e industriali massoni”: ma davvero Vannacci è così ingenuo da non considerare nemmeno lontanamente che queste organizzazioni sono legate a doppio filo con quegli stessi poteri e interessi economici? O sotto sotto li difende?
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“I poveracci del terzo mondo si riscaldano bruciando copertoni e pezzi di plastica… quindi sono loro i maggiori inquinatori del pianeta”: ma come si fa a scrivere una cosa del genere? Ma chi ha reso quei paesi “Paesi del terzo mondo”? E chi li usa come discariche per copertoni e pezzi di plastica degli scarti tecnologici del “Primo mondo”? MA STIAMO SCHERZANDO??!!!
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Insomma, “in generale” (scusate il gioco di parole) questo libro, più che un manifesto del buon senso, pur dicendo cose che all’apparenza sembrano giuste e condivisibili (ma anche un orologio guasto dice l’ora giusta due volte al giorno), sembra un manifesto contro qualsiasi idea alternativa alla società vigente. Il limite di Vannacci, non è tanto quello di non accettare delle farlocche alternative imposte con la forza dal Sistema, ma è quello di non essere in grado (a causa della sua ignoranza) di immaginarsi una strada diversa. Per Vannacci le cose sono o tutte nere o tutte bianche e non esistono altre possibilità: siccome gli ambientalisti sono dei fanatici vegani (il che è vero in certi casi), non possono esistere comunque delle alternative migliori a questo mondo, che per lui rimane “il migliore dei mondi possibile”. La morale quindi alla fine è: o mangi sta minestra o salti dalla finestra.
L’unica lezione che ho recepito dalla lettura di questo libro è che indubbiamente il Generale Vannacci è un uomo del Sistema; non credo però che ne sia del tutto consapevole o che sia in malafede, purtroppo però il suo background culturale lo limita nella capacita di immaginarsi un mondo davvero diverso, superando l’apparente scelta obbligata tra quello che ci troviamo e le finte alternative
In pratica Vannacci non ha capito che sia questo Sistema (quello vecchio) sia quello nuovo che vogliono imporci, ha una stessa origine e nasce sempre da quel potere che vuole l’umanità sempre più schiava e controllata; esattamente come una mandria di cui il Generale di certo fa parte.
Il Generale di fatto NON CAPISCE che tutti i problemi che lui analizza, sono generati da quello stesso Sistema che per certi versi elogia, e da quello stesso Sistema che oggi vuole imporre anche a lui delle nuove ideologie che però non vuole accettare: per questo motivo è comunque destinato alla sconfitta; perchè è intrappolato in una contrapposizione artificiale. Lui ha scelto una faccia della medaglia, senza comprendere che nel testa o croce, il banco vince sempre.
Lui parla di ambientalismo, energia, società multietnica innaturale, difesa, casa, famiglia, patria, identità sessuale, tasse, realtà cittadine e ideologie animaliste, senza minimamente sospettare che tutto questo fa parte della Matrix nella quale è totalmente inserito. Quindi non si preoccupa mai di innalzarsi al di sopra di tutto questo e si accontenta di farne parte. A causa del suo ruolo il Generale Vannacci ha deciso di fare una precisa scelta di campo solo apparentemente coraggiosa, ma che non sposta di una virgola la coscienza delle persone; perchè è la sua coscienza per prima a risultare ancora profondamente addormentata.
Siamo di fronte all’ennesimo finto EROE, ma si sa che “In una terra di ciechi, Polifemo è Re”. In un mondo davvero “normale” e “sensato”, tutto questo non avrebbe avuto alcuna rilevanza mediatica, ma sarebbe apparso per quello che è: vale a dire un testo estremamente banale; forse non piu centrale nelle tematiche, ma comunque banale.
Gli ultimi capitoli sull’evasione fiscale e sull’animalismo, sono talmente grotteschi che quasi non vale nemmeno la pena commentare. Raramente mi sono trovato di fronte a un pressapochismo e a un “luogocomunismo” così avvilente. Ovvio che Vannacci sia super favorevole alle tasse, visto che è con quelle che lo Stato gli ha versato per anni un generoso stipendio da soldato in “missioni di pace” all’estero!!
Si spinge persino ad affermare che “Se, infatti, è vero che le disuguaglianze aumentano è anche incontestabile che la povertà del mondo stia diminuendo drasticamente. I dati forniti dalla Banca Mondiale e confermati dal rapporto ONU sulla povertà, provano che dal 1999 al 2019, un miliardo di persone è stato sottratto alla fame e allo stato di degrado”. MA DOVE VIVE STO TIZIO??!!
Davvero, se i suoi riferimenti sono la Banca mondiale e l’ONU… sinceramente non c’è molto da aggiungere.
ALTRE FRASI E CITAZIONI DI VANNACCI:
“pur non essendo un entusiasta nel definire l’essere umano come la creatura necessariamente superiore a tutto ciò che lo circonda, non ho dubbi nell’attribuire un indiscusso maggiore valore alla vita umana rispetto a quella di qualsiasi altro animale. “
“Se per costruire una strada che migliorerà la vita dei residenti e diminuirà l’inquinamento cittadino è necessario sloggiare i nidi di passeri e falchi e disturbare il quieto intercedere di rospi e tritoni sono convinto che l’opera debba essere realizzata, magari integrando tutti quegli accorgimenti per mitigare l’impatto sulla fauna e sulla flora. “
“Una delle prime follie degli animalisti consiste nel cercare di far passare il concetto che gli animali, come e più degli uomini, abbiano il diritto di non essere uccisi. Nella loro visione la caccia viene proscritta e colpevolizzata come un’attività criminale, gli allevamenti si trasformano in campi di tortura, i macellai sono assimilati ai boia e, chi mangia una bistecca, una salsiccia o una coscia di pollo diventa complice colpevole di chi razzia e fa stragi nel mondo animale. Questo assioma ha ispirato il veganismo etico di quelli che si
rifiutano di mangiare carne per una sorta di obbligo morale nei confronti della fauna. “
Concludendo:
Questo libro è un manifesto di ideologia politica smaccatamente di parte e non c’è dubbio (a mio avviso) che ci troviamo di fronte a un personaggio al quale personalmente non affiderei nemmeno la gestione del condominio; basti pensare al fatto che per esempio questo “valoroso Generale” non ha mosso un dito per difendere “il suo popolo” durante l’azzeramento di tutti i diritti costituzionali in quegli anni sciagurati delle ben note restrizioni. Dov’era questo paladino della giustizia e “denunciatore dei mondi al contrario” durante quei fatti ancora freschi nella nostra memoria? Credo che queste siano domande lecite ma che purtroppo non avranno mai alcuna risposta.
Ovviamente queste sono solo opinioni del tutto personali e di cui mi assumo la piena responsabilità. D’altra parte quando pubblichi un libro (soprattutto un libro di questo genere), ti esponi inevitabilmente ai giudizi e alle critiche, quindi spero che se il Generale leggera questa mia analisi, non debba aversene a male… di sicuro nella sua carriera avrà schivato ben altri attacchi incrociati.
Certo è, e di questo glie ne do atto, che se si vuole criticare una cosa, prima la si dovrebbe conoscere e in questo tutto il giornalismo nostrano (i così detti professionisti dell’informazione e del “copia e incolla”) fa parecchio difetto.
di Dario Morandi
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Comments (2)
Valerie
Grazie Dario e Luca per un’illuminante live, e questa dettagliata riflessione sui punti salienti del libro in analisi. Vi ringrazio per la vostra competenza, coerenza e impegno nell’offrirci la chiarezza. Per me i vostri valori sono di vitale importanza 🙏 grazie Valerie
inzaion
Grazie Valerie